martedì 26 luglio 2011

Dimmi come leggi...


Ci sono delle scuole di pensiero che vogliono che la letteratura sia posseduta e conservata. Mi spiego meglio, c'è chi, e in parte io sono una di queste persone, vorrebbe leggere un libro solo dopo averlo acquistato, con la certezza di poterne sfogliare le pagine liberamente, anche più e più volte, di avere il tempo di tornare sui passaggi preferiti o più complicati, di poterlo sottolineare e personalizzare e così via. Ma si sa, il peso della letteratura non è solo fisico, ma anche economico. Edizioni tascabili, promozioni e sconti sul web aiutano, certamente, ma serve del tempo affinchè questi vengano proposti.

Ma ci sono anche delle metodologie "alternative" per acculturarsi o semplicemente accaparrarsi un volume a tempo determinato: lo scambio tra amici, il book crossing e la biblioteca.

Scambio: Nel primo caso, beh, bisogna sempre considerare l'altra parte "barattante" (è affidabile? Puntuale? Precisa? Rispettosa delle cose altrui? Ma soprattutto, si ricorda di restituirti il malloppo o di portarti il materiale che hai chiesto?).

Book Crossing: Su questo punto, mi sento di esprimere delle titubanze. Non si sa mai cosa si troverà in giro, e questo può anche essere positivo se si è disposti a leggere qualunque genere e a non pensare a chi potrebbe averci fatto cosa prima di te (fattore però comune anche alla biblioteca, a ben vedere). Oltretutto vorrei davvero sapere chi ha mai reperito un libro su una panchina o su un treno, tanto per fare degli esempi. Ci sono articoli e articoli sul book crossing a me personalmente non è mai capitato di imbattermi in questa inziativa, che probabilmente non avviene nel 90 percento dei posti in cui passo. Detto tra noi, l'idea è molto carina, ma non fa per me.

Biblioteca: Tra queste tre alternative all'acquisto, la mia preferita rimane la biblioteca, forse anche proprio per esperienza personale derivata dal servizio civile. Vasta scelta, tempo relativamente adeguato e regole non impossibili da rispettare. Ma soprattutto, vasta scelta! A costo zero! Lo ripeto, sono di parte, ma molti Comuni investono nel settore e solitamente dove questo avviene l'impegno è ricambiato da un buon numero di utenti. O almeno era quello che pensavo. In realtà stamattina scopro, con un certo stupore, che la percentuale di italiani che usufruisce del servizio è pari al 15%. Solo il 15%.

Da qui è partita la mia riflessione che ha dato vita a questo post. Mi scuso se come al solito ho scritto un poema per arrivare all'obiettivo. L'intenzione è quella di caldeggiare un'iniziativa che, sebbene non si svolga nella mia zona, può essere divulgata anche solo così, come una piccola azione personale, se interessati ovviamente.
Link -->"Porta un amico in biblioteca"
Lo trovo carino e utile. Nessuno ci guadagna nulla, ma al contempo ci guadagnano tutti.


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