giovedì 20 ottobre 2011

Meno male che ho fatto le elementari


Io conto.
E non lo intendo come il "io valgo" della pubblicità (anche se in Egitto per avermi hanno proposto al mio ex uno scambio con due Ferrari e qualche centinaio di cammelli - forse ci ha perso a tenermi).
Io conto. 1, 2, 3 e così via! Starete pensando qualcosa del tipo "Ah, tu sai contare??? Ma va?!?" Si, è chiaro che tutti siamo in grado di mettere dei numeri in sequenza, ma io lo faccio molto spesso e in situazioni che immagino non spingano il resto del mondo a fare lo stesso. O forse si, e se è così mi consolo.
Conto i miei passi quando cammino da sola (dicono che bisognerebbe farne almeno 10000 al giorno per essere un po' in forma, ma onestamente dubito che qualcuno lo faccia, salvo cause di forza maggiore o atteggiamento super sportivo che io non so neanche cosa sia - infatti si vede).
Quando salgo o scendo le scale, le conto. Quando facevo le superiori (che adesso si chiamano scuole secondarie di secondo grado - giusto per aggiungere qualche numero) e prendevo l'autobus (o la "corriera" per chi fosse molto ma molto più in là con l'età) mi capitava di fare delle lunghe attese prima dell'arrivo del pullman, così contavo i mezzi di trasporto che mi passavano davanti, suddivisi in categoria auto, mezzi pesanti e due ruote, a motore e non. Praticamente avrei potuto fare una statistica del traffico del mio Comune, di quello dove andavo a scuola e di quello dove avevo la coincidenza (si perchè un autobus solo sarebbe stato troppo facile).
Poi vediamo, mi piace contare le monetine. Quando vedo il portamonete di qualcuno sul tavolo, previa autorizzazione - ci mancherebbe - mi metto a contarle. Non certo perchè mi interessi sapere a quanto ammonti la sua fortuna tintinnante, ma proprio perchè la cosa mi dà soddisfazione... Già, ci sono soddisfazioni molto migliori nella vita ma d'altra parte non sono per tutti...
E poi si, conto anche la strada che percorro da un posto x a un posto y, o meglio mi accontento di dare un'occhiatina al contachilometri della macchina.
Ah, sapete anche cosa conto quando mi trovo in una stanza o in un luogo piastrellato, in attesa di qualcuno/qualcosa? Conto le piastrelle per terra! Oh si, questo innalza davvero la qualità dei minuti che trascorro senza fare niente e che sarebbero buttati via!
Insomma, termino qui l'elenco, altrimenti potrei sembrare molto più psicopatica di quanto non sia in realtà. La verità è che è soltanto un passatempo, niente che io faccia in compagnia di altre persone, isolandomi per la fissazione di contare, o che mi sforzi di ricordare o annotare a operazione conclusa. Soltanto le scale di casa mia, finora, sono riuscite a restarmi in mente, ma questa si chiama Sopravvivenza: se no come farei a salire e scendere tutte le volte a luce spenta? Ognuno ha i suoi trucchetti, il mio in fondo è il più stupido!
Chiunque, poi, ha almeno una piccola mania, no? Io, per fare un altro esempio che peggiorerà la mia situazione agli occhi del popolo lettore di blog, sul mio letto dispongo i cuscini in modo che la parte "aperta" della federa rimanga sul lato interno, non tollero di vederli al contrario. Giustamente mia mamma li mette sempre al contrario.
Tornando per un breve momento alla faccenda del contare, oggi la mia abitudine si è rivelata molto utile: stavo uscendo dal lavoro, direzione macchina, e ho iniziato il conteggio tra me e me (non l'ho specificato, ma ovviamente mica conto ad alta voce. Se fosse così probabilmente adesso starei contando le piastrelle di un ospedale psichiatrico). Ero arrivata al primo centinaio quando, a un certo punto, ho inziato a sforzarmi di ricordare quanti passi avevo fatto stamattina a percorso invertito (l'ho detto che rimuovo subito tutti i numeri!). Lampadina! La macchina non era nella stessa direzione che avevo preso io, ma dall'altra parte della città.
Meno male che ho fatto le elementari e mi hanno insegnato a contare. Se no pensate quanti sforzi in più...! ;-)

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